CHIRURGIA REFRATTIVA NON CORNEALE
La Chirurgia Corneale Refrattiva è volta a modificare il potere refrattivo della cornea aumentando o diminuendo il raggio di curvatura centrale. È una chirurgia superficiale che prevede l’utilizzo del laser ad Eccimeri (dalla crasi della traduzione inglese delle parole dimeri eccitati: excited dimer, che sono alla base della formazione del raggio laser U.V.) per asportare microscopiche porzioni concentriche di tessuto corneale (parliamo di millesimi di millimetri di tessuto) con una precisione straordinaria, non ottenibile con altri mezzi, e rimodellare la superficie corneale in modo da annullare il difetto visivo presistente come miopia, ipermetropia, astigmatismo ed, in alcuni casi, presbiopia, in modo parziale.
L’intervento, a minima invasività, prevede la creazione di un lenticolo intraoculare e di una piccola incisione in un unico step.
Una volta terminato questo passaggio, il lenticolo viene estratto tramite la piccola incisione laterale, senza necessità di creare un flap della cornea, come accade in altre tecniche laser.
Il paziente potrà riprendere le consuete abitudini nel giro di poche ore e senza complicazioni post-operatorie. Video
FEMTOLASER
E’ una tecnica innovativa che il Dott. Michael ha seguito fin dai primi passi, da quando, molti anni fa, vide un prototipo del laser in fase sperimentale, negli Stati Uniti.
Il Laser a Femtosecondi o Femtolaser, così denominato per la brevissima durata dell’impulso, misurabile in femtosecondi (1 femtosecondo= 1 milionesimo di miliardesimo di secondo), è un laser chirurgico per uso oftalmico in grado di produrre piccolissime resezioni corneali.
Si tratta di una tecnica laser in grado di mettere a fuoco all’interno della cornea e di effettuare l’ablazione senza la necessità di asportazione o abrasione dell’epitelio corneale, riducendo al minimo l’invasività dell’intervento e il recupero post-operatorio… veramente un successo incredibile della chirurgia refrattiva!
Grazie a precisione e ripetibilità elevatissime, questa tecnica laser rappresenta veramente una nuova frontiera nella chirurgia refrattiva in caso di cheratoplastica, trapianto di cornea e correzione di astigmatismi complessi, ed è in fase di sperimentazione per presbiopia o difficoltà di messa a fuoco per vicino dovuta all’invecchiamento. Sono state effettuate infatti alcune centinaia di interventi, in paesi extra-europei, su pazienti ora indipendenti dall’occhiale per vicino, con risultati veramente promettenti, da verificare su larga scala.
PRK
L’intervento PRK (Photorefractive Keratectomy) dura solo pochi minuti e prevede l’abrasione della parte superficiale della cornea, epitelio, e l’applicazione del fascio laser (fotoablazione) sulla parte interna della cornea (stroma corneale).
A seguito dell’applicazione del laser la cornea abrasa viene protetta da una lente a contatto terapeutica, che permette all’epitelio di ricrescere, e non prevede uso di bende, ma solo di alcune gocce di collirio. Il paziente, in questi 3-4 giorni postoperatori, riesce ad essere abbastanza autonomo e di svolgere la degenza a casa, in qualche caso con un po’ di bruciore o sensazione di corpo estraneo, lacrimazione e fotofobia, sintomi perfettamente risolvibili nel giro di qualche giorno.
L’intervento è indolore e talvolta può recare un leggero fastidio post-operatorio, maggiore nel secondo occhio operato.
Il recupero visivo è progressivo, l’80% della capacità visiva si ottiene nei primi 10 giorni postoperatori, il restante recupero avviene nel primo mese post-intervento, tutto ovviamente in relazione all’entità del difetto presistente e alla soggettività del paziente.
La tecnica PRK è indicata soprattutto per pazienti con elevata miopia, e potrà essere effettuata secondo il parere del medico oculista, a seguito della visita preoperatoria.
LASIK
I tempi di recupero post intervento sono relativamente inferiori a quelli della PRK, ed è indicata per medie miopie, elevate ipermetropie ed astigmatismi ipermetropici.