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La cornea affetta da cheratocono presenta un’alterazione della resistenza biomeccanica della sua struttura. È dall’inizio degli anni 90 che si ricercano “collanti” naturali in grado di aumentare la resistenza del collagene stromale. Da alcuni anni, viene utilizzata la riboflavina-vitamina B2 in associazione all’esposizione agli UVA con lo scopo di “irrobustire” le fibre corneali bloccando (almeno per 2-3 anni corrispondenti al tempo di ricambio delle fibre del collagene) l’evoluzione del cheratocono.

L’intervento viene eseguito in ambiente sterile, con anestesia topica (collirio), ha una durata di circa 30 minuti al termine dei quali, il paziente ritorna a casa. Questa metodica non ha influenza sulla visione poichè non modifica sostanzialmente la curvatura corneale, ma è volta al mantenimento della sua forma, evitando che aumenti compromettendo ulteriormente la visione. Può essere ripetuta nel tempo. Possono essere candidati al cross-linking i cheratoconi di I e II stadio con spessore corneale superiore a 400 micron.